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MULTINAZIONALI, IMPRESE
Imprese che possiedono e utilizzano impianti di produzione in almeno due paesi. Secondo una definizione più ampia ma anche più imprecisa, forme intermedie di cooperazione tra imprese a livello internazionale come il sistema della licenza di produzione, la cessione di brevetti, la costituzione di joint-ventures o altre forme di cooperazione che si possono configurare quali attività multinazionali. Lo sviluppo delle prime imprese multinazionali ebbe inizio nell'ultimo quarto del XIX secolo ed esse erano già abbastanza diffuse allo scoppio della Prima guerra mondiale. Ma il numero e l'importanza delle multinazionali sono aumentati moltissimo dopo la Seconda guerra mondiale. Nella maggior parte dei casi, le imprese multinazionali si muovono su mercati oligopolistici, il che significa che le loro strategie di espansione devono tenere conto delle reazioni delle imprese concorrenti. Esse sono sempre presenti nei grandi cartelli internazionali. In linea generale, le imprese si espandono all'estero per sfruttare i vantaggi tecnologici di cui dispongono sia per i prodotti che per i processi di produzione. Le imprese elettrotecniche tedesche, per esempio, si espansero in Europa già alla fine del XIX secolo grazie alla loro leadership tecnologica e alla loro capacità finanziaria. Almeno nelle fasi iniziali dell'attività multinazionale vi è un contributo finanziario diretto della casa madre alla attività degli impianti all'estero che, nella maggior parte dei casi, comporta anche un controllo sulle scelte di produzione. Un ruolo importante nella scelta di realizzare investimenti diretti all'estero è rappresentato dalla politica economica del paese che riceve l'investimento. Gli investimenti diretti delle multinazionali elettrotecniche o chimiche dei primi anni del XIX secolo, per esempio, furono dovuti alla necessità di aggirare gli ostacoli posti dai governi con tariffe doganali e barriere commerciali non doganali. Controverso è il ruolo dell'attività delle imprese multinazionali sullo sviluppo economico dei paesi che ricevono gli investimenti.

R. Giannetti
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